SANTO ROSARIO
La situazione in cui siamo venuti a trovarci è surreale. Mai avremmo pensato di dover vivere con le distanze sociali ed i divieti di assembramento. Queste restrizioni ci hanno fatto riscoprire valori che col tempo si erano assopiti. Nella reclusione domestica abbiamo riscoperto il valore della fede, la responsabilità, il valore della famiglia, l'amore per i propri cari, la fratellanza con gli altri, la carità e la solidarietà con i più deboli e fragili e la libertà. Mai, come in questo periodo, abbiamo riscoperto il valore ed il significato della preghiera, la sua potenza sia nel guarirci che nel rassicurarci sulle nostre ansie, sulle nostre paure. Nella preghiera ci siamo ritrovati uniti ed ora, più che mai motivati, a non dimenticare più quei valori e non tornare semplicemente a quello che facevamo prima e come prima.
MISTERI GLORIOSI
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 24,
1-6).
Questa pandemia ci ha fatto riscoprire IL VALORE della FEDE
Dal Messaggio Urbi et orbi di papa Francesco « Perché avete paura? Non avete ancora fede? ».
Signore, ci rivolgi un appello, un
appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e
fidarsi di Te. L'inizio della fede è saperci
bisognosi di salvezza. Non siamo autosufficienti, da soli; da soli affondiamo:
abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle. Invitiamo Gesù nelle barche delle
nostre vite. Consegniamogli le nostre paure, perché Lui le vinca. Come i discepoli
sperimenteremo che, con Lui a bordo, non si fa naufragio. Perché questa è la
forza di Dio: volgere al bene tutto quello che ci capita, anche le cose brutte.
Egli porta il sereno nelle nostre tempeste, perché con Dio la vita non muore
mai. Il Signore ci interpella e, in mezzo alla nostra tempesta, ci invita a
risvegliare e attivare la solidarietà e la speranza capaci di dare solidità,
sostegno e significato a queste ore in cui tutto sembra naufragare. Il Signore
si risveglia per risvegliare e ravvivare la nostra fede pasquale.
...Abbiamo una speranza:
nella sua croce siamo stati risanati e abbracciati affinché niente e nessuno ci
separi dal suo amore redentore. In mezzo all'isolamento nel quale stiamo
patendo la mancanza degli affetti e degli incontri, sperimentando la mancanza
di tante cose, ascoltiamo ancora una volta l'annuncio che ci salva: è risorto e
vive accanto a noi. Il Signore ci interpella dalla sua croce a ritrovare la vita
che ci attende, a guardare verso coloro che ci reclamano, a rafforzare,
riconoscere e incentivare la grazia che ci abita. Non spegniamo la fiammella
smorta (cfr Is 42,3), che mai si ammala, e lasciamo che riaccenda la
speranza. Abbracciare la sua croce significa trovare il coraggio di abbracciare
tutte le contrarietà del tempo presente, abbandonando per un momento il nostro
affanno di onnipotenza e di possesso per dare spazio alla creatività che solo
lo Spirito è capace di suscitare. Significa trovare il coraggio di aprire spazi
dove tutti possano sentirsi chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di
fraternità, di solidarietà. Nella sua croce siamo stati salvati per accogliere
la speranza e lasciare che sia essa a rafforzare e sostenere tutte le misure e
le strade possibili che ci possono aiutare a custodirci e custodire.
Abbracciare il Signore per abbracciare la speranza: ecco la forza della fede,
che libera dalla paura e dà speranza.
Dal vangelo secondo Marco (Mc 16,
14-20).
Questa pandemia ci ha fatto riscoprire IL VALORE della RESPONSABILITA
Franco Miano è professore ordinario di Filosofia morale presso l'Università di Roma ("Tor Vergata". È stato presidente nazionale dell'Azione cattolica italiana (2008-2014))
Dice: La
corresponsabilità che ci fa umani
Dagli atti degli apostoli (At 2, 1-4).
Questa pandemia ci ha fatto riscoprire IL VALORE della FAMIGLIA come chiesa domestica
Dalla intervista a padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica sulla riscoperta della chiesa domestica.
La Chiesa ha sempre parlato della famiglia come Chiesa
domestica. Lo vediamo oggi più che mai: le famiglie sono chiuse in casa e
quindi quasi tutto della vita quotidiana viene gestito all'interno delle
dinamiche familiari, specialmente quando non ci sono persone che escono di casa
per motivi di necessità o lavorativi. Questo ci fa comprendere che anche la
vita religiosa non può che esprimersi in famiglia e la famiglia diventa il
luogo dove la Chiesa vive pienamente la sua vita soprattutto quando è
impossibile recarsi in chiesa per celebrare insieme l'eucaristia o i
sacramenti.
Certamente i ritmi sono saltati, le liturgie non
possono essere vissute con la partecipazione fisica. Diventa difficile se non
impossibile ricevere l'assoluzione sacramentale proprio perché si è in casa e
questa situazione deve farci riflettere e comprendere come la Chiesa in tanti
luoghi, soprattutto in tempi di persecuzione, è sopravvissuta grazie alla fede
dei laici, anche senza sacerdoti. In qualche modo questo virus ci spinge a una
visione meno clericale della Chiesa, più fondata sulla solidarietà,
sull'impegno, sulla preghiera soprattutto, da parte dei cristiani: dei
cristiani comuni, dei laici, e quindi della famiglia.
...Mi sembra molto importante in questo momento
la leadership morale di papa Francesco che attraverso le messe quotidiane a
Santa Marta, l'udienza generale, l'Angelus, offre spunti di preghiera e di
riflessione che poi la famiglia può ricevere e può rielaborare. Quindi il
nutrimento non manca, si cresce nella comunione anche a distanza, grazie allo
strumento digitale, ma è molto importante questo aspetto della vita quotidiana
delle famiglie che danno vita e forma alla Chiesa in maniera piena.
Dal vangelo secondo Luca (Lc 1, 46-49).
Questa pandemia ci ha fatto riscoprire IL VALORE della SOLIDARIETA'
In un messaggio diffuso nel contesto dell'emergenza per l'epidemia del Covid-19, il prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale Cardinale Peter K. A esorta le persone e gli Stati a intensificare la solidarietà
In questa circostanza, sia il Santo Padre sia diversi
capi di Stato hanno mostrato solidarietà verso i paesi più colpiti, donando
prodotti medico-sanitari e aiuti finanziari. Ci auguriamo che tutti possano
proseguire in quest'opera di sostegno, poiché di fronte a una tale emergenza
tante nazioni, soprattutto quelle con sistemi sanitari deboli, si troveranno
sopraffatte dagli effetti del virus, e magari non saranno in grado di far
fronte alle richieste di cure e di prossimità alle loro nazioni. Questo momento
di grande necessità potrà essere, ce lo auguriamo, un tempo propizio per
rafforzare la solidarietà e la vicinanza tra gli Stati, l'amicizia tra le
persone. È questo il tempo di promuovere la solidarietà internazionale nella
condivisione degli strumenti e delle risorse.
... Per ciascuna persona, credente o
non credente, questo è un tempo propizio per comprendere il valore della
fratellanza, dell'essere legati l'uno all'altro in un modo indissolubile; un
tempo nel quale, nell'orizzonte della fede, il valore della solidarietà, il
quale sgorga dall'amore che si sacrifica per gli altri, "ci aiuta a vedere
l'«altro» - persona, popolo, o Nazione- non come uno strumento
qualsiasi [...], ma come un nostro «simile», un «aiuto» (cfr. Gn 2,18.20), da
rendere partecipe, al pari di noi, del banchetto della vita, a cui tutti gli
uomini sono egualmente invitati da Dio" (SRS 39,5). Il valore della solidarietà
necessita altresì di essere incarnato. Pensiamo al vicino di casa, al collega
di ufficio, all'amico di scuola, ma soprattutto ai medici e agli infermieri che
rischiano la contaminazione e l'infezione per salvare i contagiati. Questi
operatori vivono e indicano a noi il senso del mistero della Pasqua: donazione
e servizio.
Già Papa Francesco, nel suo Messaggio sulla
Quaresima 2020, ci esorta a contemplare con cuore rinnovato il mistero della
Pasqua, mistero della morte e resurrezione di Gesù, e di accogliere
liberamente e generosamente il suo donarsi: la sua sofferenza fino alla morte
come donodiamore per l'umanità.
Dal libro del apocalisse (Ap 12, 1).
Questa pandemia ci ha fatto riscoprire IL VALORE della LIBERTA'.
Nel 2018 In un videomessaggio il Papa ha aperto l'ottava edizione del Festival della Dottrina sociale della Chiesa a Verona mettendo al centro dell'intervento il tema "della libertà"